Instagram nel 2020: come gestirlo efficacemente?
Vorresti investire su Instagram per migliorare la tua presenza online o valorizzare un Brand ma trovi delle difficoltà? Si tratta di un problema comune e condiviso, dato dal fatto che Instagram nel 2020 sia un social media saturo e con pochi sbocchi.
Sì, purtroppo partendo da zero è molto difficile conquistare ampi spazi su Instagram nel 2020, perciò il primo passo è valutare qual è il tuo obiettivo e cosa vuoi fare. Se non rappresenta lo strumento adatto al tuo brand – prima la strategia poi gli strumenti operativi (problema diffuso in ambito di posizionamento del Brand) – è più consigliato valutare altre soluzioni.
Se, però, si tratta proprio della piattaforma su cui intendi puntare, puoi stare tranquillo, si possono ancora ottenere ottimi risultati e in questo contenuto vedremo qualche tecnica per riuscirci.
Il Social Media Instagram: gli Elementi Peculiari
Come sempre, prima di utilizzare uno strumento, è fondamentale comprenderne gli aspetti peculiari, i punti di forza e le problematiche.
Instagram è il Social Media visuale, dove il contenuto è immagine e non testo. Per quanto banale possa apparire questa definizione, è la peculiarità primaria della piattaforma. Se la tua attività non è spendibile con immagini o video, allora Instagram non è la soluzione corretta.
Trattandosi di uno strumento a impatto visivo, la seconda caratteristica principale è l’immediatezza dell’interazione. L’utente vede il contenuto visuale e ci interagisce con grande semplicità.
Le funzionalità della piattaforma si basano, quindi, sulla facilità di interazione degli utente con altri utenti, sugli argomenti di interesse. A queste caratteristiche dello specifico Social Media si collega la realtà comunicativa di oggi: i consumatori si fidano dell’opinione di altri utenti come loro.
Unendo queste due componenti, è nata la figura dell’Influencer.
Che ne pensi?
Immagino che tu adesso attenda elementi più specifici e utili per la tua attività, perciò entro più nello specifico. Il successo su Instagram è dato dalla presenza di contenuti e interazioni in tempo reale. Su Facebook puoi permetterti di pubblicare con meno frequenza, su Instagram la frequenza è fondamentale.
Devi essere presente online per entrare nella testa dei tuoi consumatori. Sì, ma come?
Le aziende lavorano sul proprio profilo – e lo vedremo nella parte successiva – e scelgono poi se affidarsi alle inserzioni di Instagram o a far sponsorizzare il proprio prodotto/servizio da un influencer. La seconda soluzione è la più applicata anche se Instagram, per esempio con l’eliminazione del numero dei mi piace, cerca ovviamente di far propendere per la prima.
L’Influencer ha valenza perchè rispecchia l’atteggiamento dell’utente oggi: una persona famosa in uno specifico ambito è garanzia di qualità del prodotto che utilizza/promuove. Si tratta del più tipico passaparola, solo che trasposto su un canale digitale.
Tra Decisioni Strategiche e Vanity Metrics
Inserzioni e scelta dell’influencer sono attività che mirano a colpire un target più ampio ma in linea con il proprio settore. Se produco pasta allora affidarmi ad uno chef stellato è la pubblicità migliore, se sono un’agenzia viaggi affidarmi ad un travel blogger e via dicendo.
Si tratta di decisioni strategiche abbastanza semplici in realtà, più complesso è come scegliere l’influencer adatto a sè.
Mi è capitato, professionalmente, di dover guidare una scelta di questo tipo. Innanzitutto distinguiamo due tipologie di influencer: quelli famosi e i micro-influencer.
Le differenze sostanziali sono due: la richiesta economica e l’engagement.
Gli influencer famosi tendono a fare richieste economiche ingenti, in proporzione alla propria audience. Rispetto ai micro-influencer, però, tendono ad avere minor engagement. Ora entriamo nello specifico di questi concetti, in modo da saper scegliere quali profili prendere come riferimento solo come contenuti o a cui affidarvi.
La grandezza di un influencer è tipicamente riconosciuta dal numero di followers che ha. Più è alto, più si considera famoso, maggiore sarà la sua richiesta economica. A noi azienda, però, non deve interessare il numero di followers bensì il loro comportamento che si traduce nel termine engagement.
Per engagement si intende il rapporto tra il numero di followers e like e misura la reale funzionalità di un profilo. Per calcolarlo esistono differenti tools, ma come formula artigianale puoi utilizzare la media di like ricevuti nelle ultime 10 foto, dividerla per il numero di followers e moltiplicarla per cento. Il risultato definirà il tasso di engagement. Per profili con tanti followers, un engagement rate che si aggira intorno al 4-5% è un risultato standard. Sotto il 2% stai pur certo che c’è l’utilizzo di BOT.
Il mio consiglio è di puntare su micro-influencer che, tendenzialmente, hanno un engagement piuttosto elevato e quindi una platea che è particolarmente legata alla sua figura. Si risparmia da una parte e si incrementano guadagni e awareness dall’altra.
Non focalizzarti sul numero dei followers o di contro solo sui like, sono semplicemente Vanity Metrics che ti porterebbero fuori strada!
4 Consigli per la Gestione Efficace del tuo Instagram nel 2020
Dopo aver compreso come gestire la parte pubblicitaria su Instagram, è necessario lavorare correttamente ed efficacemente sul proprio profilo aziendale.
Come anticipato, devi essere presente e costante. Più dei post è fondamentale investire sulle Stories, i contenuti che durano solamente 24 ore. Casi di influencer parecchio seguiti evidenziano una media di 10 storie al giorno, consecutive tra loro (quindi un argomento trattato diviso in una serie di storie), ma se sei un brand non hai bisogno di spingerti a tanto. Riduci i numeri ma incrementa sondaggi e domande.
In sostanza, su Instagram nel 2020 occorre lavorare per le interazioni sulle Stories e sulla qualità per il Feed (post organici). Contenuti brutti non sono ammessi nel tuo profilo, meglio non pubblicarli.
1) Crea il tuo Stile Definito e Riconoscibile
Instagram nel 2020 è saturo di contenuti. Foto e video sono presenti in quantità eccessiva, ridondante e il problema della piattaforma in termini di reach organica scaturisce proprio dall’anonimato delle pagine. Vedo un contenuto, mi piace, passo oltre.
Per costruire un network e allargarlo, devi essere riconoscibile. Riuscirci non è facile, ma qualche soluzione valida esiste.
Dai un volto tuo alle foto. Crea una tua filigrana, un ritaglio particolare, una tonalità di colori con cui “marchiare” i tuoi contenuti. Faciliterà la fidelizzazione dell’utente occasionale e renderà più efficace e ad effetto la tua comunicazione.
Ciò vale anche per la parte testuale, molto breve, perché se prima sei ironico non puoi improvvisamente usare un tono formale. Quindi definisci il tuo stile sotto tutti i punti di vista e portalo avanti.
2) Segui e consulta profili aziendali simili a tuo
L’analisi dei competitors è la base di ogni attività comunicativa, prima ancora delle esigenze dei clienti. Sapere chi sono e cosa fanno i competitors ti aiuta a definire la tua strategia comunicativa, cosa fare, non fare ed eventualmente implementare.
Ricorda il primo consiglio, fondamentale, ma non strafare; se tutti i tuoi competitors pubblicano in una certa maniera vuol dire che funziona. Non inventare niente.
Qui entro un po’ nei trucchetti più sporchi, ma oltre a vedere cosa pubblicano puoi scoprire chi seguono e prendere spunto su quali utenti seguire. Un utente può seguire più pagine, perciò non stai rubando nulla.
3) Utilizza Hashtag inerenti e di popolarità media
Il criterio fondante di Instagram è, sicuramente, l’hashtag. Il cancelletto seguito da una parola chiave è il sistema sulla base del quale si basa l’interazione sulla piattaforma.
Per ogni hashtag si costituiscono due pagine: la prima presenta i Top Post, cioè le foto più pertinenti rispetto al tema, mentre la seconda i Recent Post, dunque le foto per ordine di caricamento (dalla più recente).
Rientrare in queste due pagine è la chiave per ottenere maggiori interazioni, ma richiede un adeguato utilizzo degli hashtag.
Mi sembra inevitabile che la scelta di un hashtag inerente al tema della foto sia necessario. Una foto di te in camicia non può di certo avere #cat come hashtag.
Un aspetto altrettanto importante è legato alla permanenza della tua foto tra quelle in evidenza. Se un hashtag è utilizzato da milioni di persone, chiaramente le foto in evidenza cambieranno in continuazione e la tua immagine potrebbe rimanere solo pochi istanti, risultando paradossalmente poco efficace.
Il segreto è perciò di integrare molti hashtag di popolarità media, cioè che sono stati condivisi (il numero appare alla destra della parola) dalle 500 mila alle 5 milioni di volte.
3) Costruisci Storytelling
Qui siamo su una parte molto dettagliata di Instagram e che ho studiato per un intero anno. Lo Storytelling è il racconto di una storia attraverso i propri contenuti ed è, lo dico senza alcun dubbio, la vera grande possibilità per fare colpo su Instagram nel 2020.
Ti pongo un esempio celebre. Campagna contro l’alcolismo (ovviamente non nota agli utenti). Viene creato il profilo di una bellissima ragazza e portato avanti con foto che la vedono sempre con un alcolico in mano. Dalle foto più carine la situazione inizia a peggiorare con lei in stati sempre peggiori fino a concludersi con la verità della campagna. Io per primo sono rimasto piuttosto colpito dall’azione e ciò vale per tante altre persone.
Costruire uno storytelling su Instagram richiede: una storia semplice, pochissimo testo, consequenzialità e cadenza periodica di pubblicazione, foto di alta qualità e coerenti l’una con l’altra.
Complicato nella pratica, non lo nego, ma sviluppare una campagna di storytelling è una delle azioni più efficaci che si possono portare.
Con quest’ultima parte concludo il lungo articolo su Instagram e spero di averti fornito qualche indicazione valida per il corretto uso della piattaforma. Ti aspetto ad un prossimo contenuto e se hai qualcosa da suggerirmi scrivimi pure!
Prima ho citato lo strumento dei BOT, un automatismo che si basa su interazioni nei confronti di un determinato tipo di target.
Se è vero che il loro utilizzo non è ammesso da Instagram, è allo stesso tempo vero che il funzionamento può essere anche manuale. Cioè tu puoi comportarti come se fossi un BOT.
L’utilizzo degli hashtag è un meccanismo che incentiva principalmente i like, ma spesso è necessario accompagnarlo con un’azione prolungata di “mi piace” e “segui” a profili di un certo tipo.
Devi sostanzialmente interagire anche tu con altri profili, perché seppur l’utilizzo dell’hashtag #f4f (tu mi segui e io seguo te) sia al limite dell’imbarazzante e generi numeri fittizi, il principio è valido.
Un profilo che segue non troppe persone, diciamo che parliamo di un numero che si aggira sul migliaio, è il tuo target perfetto con il quale interagire.
Anche in questo caso posso fornirti una spiegazione per questo trucchetto. Supponi che ad una tua foto, di circa un centinaio di like, arrivano dei “mi piace” che non conosci con qualcuno che poi decide di seguirti. Tendi a incuriosirti.
Visiti il suo profilo e probabilmente, se ti interessa, ricambi il “segui”. Il concetto è semplificato ma immagino sia chiaro. In ogni caso è questo il funzionamento dei BOT.
Se, invece, tu segui un profilo che ha milioni di followers, è lampante che questa curiosità non si instillerà mai e non genererà tale circolo virtuoso di interazioni.