Tariffario per Freelancer Marketing: Guida Pratica per Stilarlo

Stilare un tariffario per freelancer nel Marketing è estremamente complicato, tutti i più giovani professionisti – me compreso – si ritrovano di fronte alla terribile domanda: “Che prezzo faccio al Cliente?

Se sei su questo articolo, probabilmente, rientri nella categoria – o sei solo curioso – e, come feci io stesso, hai cercato online una soluzione o almeno qualche consiglio valido per decidere il tuo listino prezzi.

Ti sei affidato alla SERP di Google, ma i primi risultati sono un insieme di spunti motivazionali “fatti pagare quanto vali!” che nulla hanno a che vedere con la realtà operativa di tutti i giorni.

Non disperare, ho preparato questa guida pratica su come stilare il tariffario per freelancer nel Marketing proprio per te!

Alla fine avrai tutti gli strumenti validi per definire il tuo listino prezzi e soprattutto impostarlo.

Già, perché al problema principale della mancanza di indici di prezzi di mercato, subentra la costruzione del pacchetto offerta. Insieme vedremo perciò quali sono le possibili varianti di offerta e come strutturarle, sino ad alcune ipotesi di prezzo.

Tariffario per Freelancer Marketing:
i 3 problemi principali

Per risolvere una situazione difficoltosa è necessario, innanzitutto, individuare e analizzare quali sono i problemi da cui scaturisce. Il Tariffario per Freelancer presenta tre criticità principali: Prospettiva Marketing, Prospettiva Cliente, Prospettiva Freelancer.

Hai idee su quello di cui ti sto parlando?

Problema di Marketing

Il primo problema riguarda il Marketing per quello che è oggi. Il Marketing non è sinonimo di pubblicità bensì ricomprende una serie di attività disparate.

Oggi si divide – ancora e purtroppo – il Marketing in digitale e analogico per cui chi si occupa del mondo analogico è un dipendente inserito in azienda mentre chi è dal lato digital tipicamente è agenzia o freelancer.

Il solo lato digital presenta numerose sfaccettature: Strategie Digitali, Social Media, SEO, Local SEO, Siti Web, Advertising (Google Ads, FB Ads, etc.), DEM, Copywriting così come Programmatic e via dicendo.

Abbiamo davvero tante soluzioni. Il primo problema è perciò stabilire l’approccio: fissiamo un prezzo standard per singolo servizio o variamo in funzione del progetto?

Primo problema individuato. Ne parleremo nel prossimo paragrafo.

Problema di Cliente

Secondo problema è il Cliente. Il Cliente è la persona, fisica o meno, con la quale ci relazioniamo avviando una collaborazione.

La realtà la conosciamo tutti: il Cliente medio italiano non conosce gli strumenti digitali e si affida ad un freelancer per risparmiare.

Il prezzo per questi è commisurato unicamente in base all’età anagrafica – spesso non coincidente con competenze ed esperienza –, per cui il rischio di uscire fuori mercato è elevato.

Quindi per problema del Cliente ci riferiamo più nello specifico alla percezione del servizio da parte di chi lo acquisterà.

Problema di Freelancer

Ultimo problema è il tuo. Sì, parlo proprio di te!

Che esperienza hai? Di cosa ti occupi? Cosa ti piace fare?

Io alle prime armi smanettavo un po’ su tutto e quindi mi proponevo a destra e sinistra per imparare. Cosa ci manca però? L’umiltà, spesso, ma anche la consapevolezza del pacchetto offerta.

Quindi ricapitoliamo i nostri 3 problemi principali sul tariffario per freelancer nel Marketing: vastità, percezione e consapevolezza.

Adesso, risolviamoli!

Come approcciarsi alla stesura del Tariffario per Freelancer Marketing

Individuati i problemi, non sarebbe una vera guida se non proponesse le rispettive soluzioni. Mantengo la promessa. Hai foglio e penna a disposizione?

Prima dei singoli prezzi – sì, lo so che stai aspettando con ansia quella parte – devi definire il tuo approccio di vendita.

Dovresti, nello specifico, definire una USP (Unique Selling Proposition) valida e caratterizzante il tuo modo di operare.

Ritorniamo, dunque, al terzo problema, quello della tua consapevolezza.

Decidi di cosa occuparti. C’è chi fa tutto – soprattutto alle prime armi – e chi si verticalizza. Diventa chiaro che toccare con mano tutti gli strumenti ti consente poi di scegliere su cosa verticalizzarti.

Prima di proseguire nella lettura ti chiedo perciò di prendere qualche riga per rispondere e annotare su un foglietto se sei un tuttofare o un verticale.

Hai deciso la tua prospettiva? Nulla vieta di cambiarla in futuro, ma sappi che incide fattivamente sul tuo approccio.

Approccio da Tuttofare

La maggior parte dei freelancer cominciano così, da tuttofare con focus sui Social Media. Ti rivedi nella descrizione?

L’approccio da tuttofare risponde bene alle esigenze del Cliente che ricerca una figura giovane che gestisca i Social, meno in aziende più strutturate dove autonomamente non si può coprire l’intera area.

Nell’ipotesi di tuttofare, l’approccio del tuo tariffario da freelancer marketing dovrebbe essere impostato su un listino prezzo standardizzato.

Mi spiego meglio.

Se ti occupi di tutto, fissa allora un listino prezzi per ogni specifica attività, definendone contorni di base e modalità di pagamento, così sei già pronto per strutturare un pacchetto al tuo Cliente.

C’è chi predilige un compenso mensile/orario, come simil-stipendio, e chi per singola attività (es. per ogni 3 post ti chiedo una certa somma); la soluzione corretta non esiste.

Sugli specifici costi ne parleremo nel prossimo paragrafo, per ora è importante stabilire l’approccio: listino prezzi standard già impostato con idee sulla mole di attività (quanti post pubblicherai a settimana? Quanto lunghi? Quanto tempo ti porteranno via?).

Approccio Verticale

Essere verticale su una specifica attività presuppone sicuramente una maggiore conoscenza rispetto al tuttofare.

Il problema principale è nella percezione del Cliente: se non attribuisce il corretto valore alla tua attività probabilmente rifiuterà la tua proposta e si affiderà ad un tuttofare.

Ciò su cui devi lavorare, perciò, è la proposta di valore. Cosa ti differenzia dagli altri? Che beneficio ha il Cliente a scegliere te?

Aggiungici un pizzico di fantasia e scegli il tuo posizionamento, come di solito si applica per un Brand.

Altro consiglio è di circondarti di altri verticali a cui rivolgere, da intermediario, eventuali richieste del Cliente. Così potrai coprire un’area di servizi più ampia aiutando il Cliente che, indubbiamente, non ha intenzione di rivolgersi a un freelancer diverso per ogni singola attività.

Prezzi per Attività di un Tariffario per Freelancer

Siamo arrivati, finalmente, alla parte che stai aspettando dall’inizio: il prezzo del tuo servizio.

La premessa obbligatoria è che non esiste una regola aurea per la fissazione dei prezzi. Ci sono tante teorie e nel Marketing, con bassi se non inesistenti costi fissi, è ancora più contorto.

In funzione del tuo approccio chiaramente dovrai distinguere i prezzi. C’è chi si fa pagare la Consulenza e poi successivamente le ulteriori attività, chi invece percepisce compenso a svolgimento di attività operativa.

Dipende, come appena detto, dall’approccio che hai scelto.

In questa parte finale, perciò, ti racconterò con i prezzi la mia esperienza pregressa, scelte e errori che ho commesso che mi hanno portato qui dove sono ora.

Social Media Marketing

L’attività di Social Media Manager è una delle più richieste e al tempo stesso bistrattate. La famosa frase “lo gestisce mio cuggino” nasce dall’errata concezione di questi strumenti.

Si deve lavorare per obiettivi e non per vanity metrics.

Ci sono tre tariffe possibili: orarie, una tantum, per contenuto. Il mio consiglio è di slegare l’advertising dai social media organici, in quanto per l’advertising puoi scegliere un compenso o legato agli indici di guadagno oppure fisso.

Sull’advertising impiega una prepagata del cliente o richiedi il rimborso delle spese pubblicitarie.

Per l’organico io, inizialmente, chiedevo euro 300,00 mensili per la gestione in toto dell’attività Facebook e Instagram di account clienti.

Scelta semplicistica, perché alcuni Clienti presentano una mole di lavoro più ricca di altri, però anche la più comoda per me per evitare troppe difficoltà.

Stime online indicano fino a euro 35,00 per singolo post, ma lascio a te eventuali approfondimenti.

Copywriting

La stesura di articoli per blog o newsletter, tendenzialmente, prevede un tariffario che varia in funzione della complessità e lunghezza dei contenuti redatti.

La cifra si aggira tra i 15 e i 35 euro per articolo. Mediamente la mia richiesta è su euro 30,00 per singolo articolo da blog, ottimizzato in ottica SEO.

SEO

L’attività di ottimizzazione SEO è piuttosto variegata. In questo caso dipende dalla circostanza:

  • Richiedi pagamento per singola pagina ottimizzata (da euro 30 a euro 70)
  • Richiedi pagamento una tantum per intero sito
  • Richiedi pagamento per ottimizzazione continua (da euro 300 mensili in su)

Come puoi intuire è difficile stabilire un prezziario fisso. Vale anche per DEM e altre specifiche attività, da Siti Web (dai 1000 ai 10mila euro) però potresti prendere come cifra fiduciaria quella del singolo articolo di copywriting che è mediamente un prezzo che risponde bene al mercato.

Mi auguro che questa guida possa averti aiutato, ma altrimenti contattami per prenotare una consulenza professionale o per chiedere informazioni, ti aspetto!

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